domenica 5 agosto 2018

Tisane,infusi e decotti facciamo chiarezza

(di Maria Rita Pisano)

Aumentano sempre di più i consumatori di tisane, te, decotti e infusi, ma, sappiamo esattamente cosa sono e come si preparano? 

Facciamo un pò di chiarezza:

La principale differenza tra infuso e tisana riguarda gli ingredienti che, sminuzzati, vanno messi in infusione in acqua calda.

 Gli ingredienti dell’infuso, in particolare, derivano tutti da una stessa pianta e comprendono fiori e foglie della stessa. A questa categoria appartengono quindi, tè, camomilla.

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infuso                                              infuso     


Se l’infuso è una bevanda che può avere degli effetti benefici sull’organismo, caratteristica principale della tisana è proprio la possibilità di somministrare i principi attivi di diverse piante attraverso la bevanda.

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Tisana- più piante benefiche   


Si tratta infatti di un’infusione benefica costituita da una miscela di al massimo sei piante officinali che vengono sminuzzate, immerse in acqua bollente e lasciate in infusione.

Una tisana, per risultare efficace, è solitamente composta in maniera molto specifica: vi troveremo quindi una pianta principale, denominata “remedium cardinale”, che fornisce il principio attivo benefico, alla quale vengono abbinate una o più piante “adjuvants” che facilitano l’assorbimento della componente principale aumentandone l’effetto positivo.

Spesso e volentieri, parlando di bevande calde con basi vegetali, si tendono a dimenticare i decotti. 

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Preparazione decotto- dopo ebolizzione di depositano le piante benefiche che poi verranno filtrate.


In questo caso, la differenza non è relativa alla composizione bensì alla preparazione. Al contrario di infusi e tisane, infatti, nei decotti gli ingredienti vengono fatti sobbollire insieme all’acqua e per questo essi sono generalmente resistenti al calore e duri.
Spesso quindi le preparazioni comprendono radici, bacche, rametti o addirittura pezzetti di corteccia.

I tempi di preparazione dipendono strettamente dagli ingredienti utilizzati, per far sì che essi possano rilasciare sostanze e nutrienti utili allo scopo.
In generale, per quanto riguarda infusi e tisane, le tempistiche variano tra un minimo di 5 minuti e un massimo di 25.
Mentre, i tempi  si allungano quando prepariamo un decotto: infatti, ci vogliono almeno 10 minuti di ebollizione, durante i quali il volume dell’acqua cala, e in seguito il consiglio è di lasciare in infusione le radici per altri 10 minuti.

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sabato 21 luglio 2018

Una ricetta estiva ma non troppo

(di Maria Rita Pisano)

Spesso capita che il nostro frigo sia pieno di verdure e ortaggi che non riusciamo a smaltire nel giorni prossimi. Cosa fare allora? Semplice! Il "Canazzu" siciliano. Si tratta di una pietanza utilizzata spesso come piatto unico, accompagnata con il pane,crostini ecc... Il nome del piatto, probabilmente è dovuto al taglio grossolano dei componenti.Esiste sia la versione invernale che quella estiva.
Ecco la versione estiva di casa mia:

Ingredienti per 4-6 persone:

1 Cipolla bianca, 3 patate; 2-3peperoni:gialli,verdi o rossi. 1melanzane, 2 zucchine genovesi, 6 pomodori piccadilly, basilico, olio d'oliva, sale e pepe.

Procedemento: stufate tutti gli ingredienti con un cottura con aceto all'agrodolce.

domenica 8 luglio 2018

Un piatto "vastaso" ma non troppo

(di Maria Rita Pisano)

Il termine "vastaso" indica qualcosa che si allontana dall'educazione, ma, é anche un piatto tipico siciliano. Di cosa stiamo parlando? Ma, di un'isalata! Oggi siamo nel territorio palermitano e vi vogliamo suggerire un piatto fresco da portare al mare.

Ecco gli ingredienti per 4 persone:

Patate800 gr.
Fagiolini300 gr.
Cipolla rossa1
Pomodori pachino100 gr.
Aceto2 cucchiai
Origanoq.b. Olioq.b. Olive verdi
nere100 gr.

Saleq.b. Pepeq.b

martedì 19 giugno 2018

Coccole siciliane

(di Maria Rita Pisano)

La colazione è un pasto importante, occorre dare la giusta carica alla nostra giornata. Spesso, però, il caffè da solo non basta, anzi non aiutata il nostro metabolismo a svegliarsi. Ecco un idea per dolci coccole mattutine con il retrogusto di Sicilia.



Bildergebnis für torta con farina di mandorle senza burro


L'ingrediente segreto è la farina di mandorle.  Per chi ha poco tempo può ricorrere ai sacci commerciali, per chi invece, ha un pò di tempo a disposizione può partire dalla materia prima le "mandorle" rigorosamente Made in Sicily.


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Ingredienti:

4 Uova.
120 Farina 00 e 120 farina di mandorle
180 g Zucchero.80 g Mandorle.60-80 g Olio di semi.50 g di sciroppo zucchero e limone (oppure semplicemente acqua, oppure limoncello, fragolino ecc... a vostra scelta)1 bustina Lievito in polvere per dolci.Versa il composto in una teglia (oliata e infarinata) di 26 cm circa e in forno preriscaldato statico a 180° per 40 min.


150 g Latte di mandorle senza zucchero

Procedimento:

Con le fruste montare le 4 uova. Aggiungete, ora lo zucchero e le farine poco alla volta. Aggiungete il latte,  l'acqua, olio e il lievito.

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domenica 27 maggio 2018

Suggerimenti per un pranzo veloce e gustoso


(di Maria Rita Pisano)

Questa domenica ci trasferiamo nel ragusano.
Territorio agricolo pieno di colori e sapori tipici della cucina siciliana come: i pomodori ciliegino, le arance, i mandarini dai colori vivaci e sapori unici regalati dalla biodiversità del territorio.

La cucina di ragusana è molto varia, la pietanza di cui parleremo oggi sono "le scacce" tipiche dell’area iblea.

Come preparare le scaccie? è semplice.

 La pasta è fatta di farina di grano duro impastato con acqua, olio e lievito di birra (ne esiste una versione in cui il lievito viene sostituito da abbondante olio e succo di limone).

Gli ingredienti vengono impastati su uno scaniaturi, una tipica spianata in cui prima si mischiano gli ingredienti e poi li si scanìa(impasta) con la sbriula, un’asta in legno che aiuta ad amalgamare bene gli ingredienti e rendere l’impasto omogeneo.

L’impasto viene suddiviso in panetti che verranno stesi con l’aiuto di un mattarello (lasagnaturi) fino ad ottenere delle sfoglie sottili.
Queste verranno farcite, ripiegate più volte e chiuse alle estremità. Una volta pronte vengono infornate nel forno a legna.

Con lo stesso impasto si preparano anche le ‘mpanate e i pastizzi. Sebbene la pasta sia uguale, quest’ultime differiscono per forma, metodo di preparazione e per i condimenti. Le‘mpanate sono ripiene di carne (soprattutto agnello, tacchino, pollo) o di pesce (seppie e baccalà su tutti), mentre i pastizzi hanno un ripieno di verdure: broccoli, patate, topinambur, spinaci selvatici e molto altro.

Ci sono anche le versioni per i buongustai con le patate e baccalà o fave verdi e ricotta. Ancora, farciture ricotta e salsiccia (detta‘nfigghiulata) o quella con pasta e verdure.

Ingredienti per 4 scacce:

Per l’impasto:

500 gr di farina di semola rimacinata
3 cucchiai di olio
8 gr di lievito di birra fresco (o 3 gr di quello secco)
1 cucchiaio raso di sale
Acqua q.b.

Per il condimento per le scaccie con passata di pomodoro

2 lt di passata di pomodoro
Basilico fresco
1 spicchio d’aglio
1/2 cucchiaino di zucchero
300 gr di caciocavallo semistagionato
Olio extravergine d’oliva
Sale, pepe

domenica 20 maggio 2018

Un primo piatto per pochi intenditori

(di Maria Rita Pisano)

Si narra che la pasta con il nero di seppia fu il primo pasto che una illustre suocera, la madre di Rapisardi, presentò alla futura nuova toscana Giselda Foianesi.

Siamo a Catania, i due andarono a vivere, fu la suocera a far conoscere alla Foianesi la pasta con il nero di seppia, ma la sposina inorridì nel vederla e la definì “tenebroso cibo di gente selvatica” invano marito e suocera tentarono di convincerla ad assaggiarla".

INGREDIENTI:

• 1 seppia da 700/800 g (o 2 più piccole)
• 1 spicchio d’aglio
• lio extra vergine di oliva
• 2 cucchiai di passata di pomodoro
• sale
• pepe
• 1/" bicchiere di vino bianco secco
• acqua qb
• 1 sacchetto di nero di seppia
• 320 g di spaghetti




PROCEDIMENTO


Pulire la seppia: incidere la pancia, estrarre con due dita l'osso, eliminare le interiora. Individuare il sacchetto del nero e sfilarlo. Eliminare la bocca incidendola alla base e premendo per farla fuoriuscire. Incidere gli occhi con un coltello ed eliminarli. Procedere a spellare la seppia sotto l’acqua corrente tirando la pelle con le dita ed eliminare le parti cartilaginose. Tagliare la seppia in piccoli pezzi.
In una pentola rosolare nell’olio l’aglio tagliato a fettine poi versare i pezzetti di seppia e sfumare con il vino bianco.

Girare con un mestolo ed aggiungere la passata di pomodoro e poco sale. In una ciotola con la punta di un coltello incidere il sacchetto del nero e con le dita (mettere i guanti di gomma) far fuoriuscire il suo interno che si presenterà sodo e gelatinoso. Versare acqua calda e far sciogliere bene, poi filtrare ed eliminare il sacchetto ormai svuotato. Versare sulle seppie metà del nero diluito con l’acqua calda, chiudere con un coperchio e lasciar cuocere a fuoco dolce per circa 40 minuti. A fine cottura togliere il coperchio, lasciar addensare a fuoco medio e terminare con del pepe macinato fresco. Cuocere gli spaghetti al dente, scolarli e versarli nella pentola contenente il sugo di seppie. Rigirare bene e poi servire.

martedì 2 gennaio 2018

Le Soste di Ulisse perde uno dei suoi fondatori:Gualtiero Marchesi


(Maria Rita Pisano)

Uno dei maestri più importanti della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, ci ha lasciati alle soglie del nuovo anno.

Cuoco, gastronomo e ristoratore italiano, viene considerato il fondatore della "nuova cucina italiana".

Risultati immagini per Gualtiero Marchesi

L'Associazione Le Soste ricorda in un comunicato la triste notizia della perdita del gastronomo italiano:

" L' Associazione Le Soste annuncia con immensa tristezza la perdita di uno dei suoi padri fondatori e del suo Presidente Onorario.
Era il 1982 quando la sua mente illuminata ha partecipato, insieme a un pugno di ristoratori amici, all'ideazione di un'entità che avesse come scopo lo scambio di idee sull'enogastronomia italiana di eccellenza e la promozione del nostro stile culinario nel mondo. Le basi per quella che è oggi la principale Associazione di ristoranti di alta cucina italiana nel mondo erano gettate.
 
Il Direttivo e i soci Le Soste devono molto alla figura e all'esempio di Gualtiero Marchesi: tutti hanno apprezzato la genialità creativa che gli era innata, lo spirito avanguardista grazie al quale, negli anni sessanta e settanta, ha fondato la nuova cucina italiana, l'ironia e l'armonia con cui dispensava pillole di saggezza ad ogni sua apparizione.
 
Dell'uomo-cuoco, artigiano e artista resta una preziosa eredità:
la "lezione Marchesi" di gusto, tecnica ed equilibrio dei valori, tramandata a molti giovani chef cresciuti nel suo laboratorio, oggi artisti della cucina italiana di qualità che ci fa onore nel mondo.
La vitalità intensa del Maestro, il suo incessante dedicarsi ai progetti di valorizzazione del bello e del buono lasciano il segno più bello nella nostra cultura."